giovedì 10 giugno 2010

Estate

Si metta a verbale che l'estate è cominciata stanotte. Ma l'estate è in gerundio. Sta nascendo tutta d'un soffio mentre compilo elenchi puntati di occorrenze e la finestra dello studiolo è per la prima volta aperta. Le vie di Sassari vecchia odorano di Castellorizo e di Zante. I lampioni notturni colorano in arancione le strade strette di pietra; il bordo basso dei muri. Le case fanno silenzio. C'è odore di umido sottile, ancora da venire. Per adesso è solo caldo serale, insolito. Aria tiepida in arrivo da sud. Deve essere così. Il ritardo è pazzesco, ma tocca perdonarlo. Il cielo esprime il suo verdetto e poi si manifesta. E sul mare svolazza la tenda leggera e trasparente della cucina e la polvere dei pilastri sul pavimento e su tutti i mobili s'alza.
Attende la barca ai pontili di un'altra sponda lontana, di partire. S'incroceranno le rotte o si terranno a distanza, approderanno sugli stessi moli in tempi diversi. I bordi dei pontili odorano già di gelsomino da qualche parte. E chissà se il cappello di paglia del guardiano di un porto del sud sta richiamando prue di naviganti al suo ormeggio. Il caldo è arrivato senza portare tappeti azzurri di velelle sotto i balconi. Sono già quasi tutti partiti senza avvisare. Ultimi minuti ancora prima del gong ufficiale: prepararsi.