giovedì 10 giugno 2010

Estate

Si metta a verbale che l'estate è cominciata stanotte. Ma l'estate è in gerundio. Sta nascendo tutta d'un soffio mentre compilo elenchi puntati di occorrenze e la finestra dello studiolo è per la prima volta aperta. Le vie di Sassari vecchia odorano di Castellorizo e di Zante. I lampioni notturni colorano in arancione le strade strette di pietra; il bordo basso dei muri. Le case fanno silenzio. C'è odore di umido sottile, ancora da venire. Per adesso è solo caldo serale, insolito. Aria tiepida in arrivo da sud. Deve essere così. Il ritardo è pazzesco, ma tocca perdonarlo. Il cielo esprime il suo verdetto e poi si manifesta. E sul mare svolazza la tenda leggera e trasparente della cucina e la polvere dei pilastri sul pavimento e su tutti i mobili s'alza.
Attende la barca ai pontili di un'altra sponda lontana, di partire. S'incroceranno le rotte o si terranno a distanza, approderanno sugli stessi moli in tempi diversi. I bordi dei pontili odorano già di gelsomino da qualche parte. E chissà se il cappello di paglia del guardiano di un porto del sud sta richiamando prue di naviganti al suo ormeggio. Il caldo è arrivato senza portare tappeti azzurri di velelle sotto i balconi. Sono già quasi tutti partiti senza avvisare. Ultimi minuti ancora prima del gong ufficiale: prepararsi.

5 commenti:

  1. ... ho letto a occhi chiusi per sentire i profumi del testo...
    Brava Rò
    gab

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  2. leggere con gli occhi chiusi ha un non so che di leggero
    bravo gab

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  3. Forse un mattino andando in un'aria di vetro,arida rivolgendomi,vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto. Ma sarà troppo tardi ; ed io me n'andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

    FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN ARIA DI VETRO
    EUGENIO MONTALE ( Ossi di Seppia )

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  4. Piogge torrenziali, sembrano annunciare l'autunno più che l'estate.
    Di colpo tutto tace: le tue parole
    sono l'arcobaleno improvviso che
    scioglie il grigio più plumbleo.
    Si l'estate è arrivata, rimani con noi...:))
    L.

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  5. Accidenti. Qui invece è tutto grigio. Bagnato. Puzzolente di città. L’aria è fredda. Triste. Di estate mai iniziata, passiamo direttamente all’autunno. Altro che cappelli di paglia, qui ombrelli, pantaloni lunghi e scarpe chiuse. Era un po’ che non passavo dalle tue parti, è stato un periodo di saltelli tra scelte e decisioni. Tutte belle, tutte piene di luce, quella che manca in questi giorni guardando fuori dalla finestra, tremando sotto il lenzuolo estivo… Marta

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