domenica 12 luglio 2009

Storia veloce

Vorrei una tastiera greca per fare come alle elementari, mix di segni grafici sconosciuti e suoni. Che poi è come inventarono i fenici. Per ora quasi tutto senza senso ma è bello giocare con codici che paiono svelarsi. Come formule magiche, poi una ragione (e un effetto) ce l'hanno.
Qui diventa rapido Theodorakis, s'impenna fra le corde e Zorba il greco sembra qualcosa di allegro. Ma poi, durante la musica al mercato di Monastiraki ragazzi neri coi sacchi bianchi carichi di cianfrusaglie da vendere, stanno correndo fra le vie strette. Corrono veloci, come Theodorakis, in fila indiana, s'infilano tra il carretto che vende collane e la zingara che promuove stoffe. E fuggono via perché c'è l'autorità. E sembra colore che corre, ma è destino da scampare.
Il cameriere di Plaka porta riso avvolto nella vite, ma è pieno di maiale. Ci guarda Atena dal suo tempio, mentre guide locali narrano di una inesorabile distruzione. Cronache di sfaceli, in tutte le lingue, per tutte le orecchie, per migliaia di nikon e di canon. Prendetela così, nelle vostre macchinette. Questa è la fotografia della fine. Questa è la parte terminale ma non finita di un crollo, del crollo di Atene che pure è fatta di spezie, di volti dai nasi allungati e occhi chiari, di cuoio, di che guevara e musica jamaicana, di albanesi che dicono "come estai?". Di strade grosse, di cemento che tutto ha coperto, di rocce che non cedono, di strade piccole, di coca cola e strade medie che fanno pensare a periferie californiane. Eppure bella. E forse brutta come dicevano. Ma stasera la vedo dalla cuccetta, e poi vado. Non è esaurita la città, ma il tempo per la nostra relazione.
Theodorakis resta a bordo.

1 commento:

  1. Batte un colpo il tuo dito sul tamburo sprigionando tutti i suoni e comincia la nuova armonia.
    Un tuo passo, e la leva degli uomini nuovi è pronta alla marcia.
    Se appena giri la testa,-il nuovo amore! Se ancora giri la testa,- il nuovo amore!
    << Cambia la nostra sorte, crivella i flagelli,cominciando dal tempo>>, ti cantano questi bambini.
    << Innalza dove vuoi la sostanza delle nostre fortune e dei nostri voti >> ti vanno supplicando.
    Arrivata da sempre, tu che te ne andrai per ogni luogo.

    A UNA RAGIONE da ''Illuminazioni ''di Arthur
    Rimbaud

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