lunedì 25 maggio 2009

Marea

Ormai sto quasi entrandoci in sintonia. Nemmeno mi scoraggio più con tutte quelle botte che prendo alle ginocchia, in testa e sui gomiti, chè la brandina dentro lo sgabuzzino di prua, fra lo strallo di trinchetta e la paratia, è davvero corta, ma c'ha un osteriggio grande così che appena verrà fuori ci vedrò una luna grossa. E alla fine, l'ho detto anche a Arturo, quella è la cuccetta più bella di tutto il Marea. Lividi quanti ne vuoi, comunque. E nel ginocchio destro ho già messo a seccare una bella sbucciatura procuratami con accorta strisciata durante una virata nei pressi del coffee grinder.
Poco femminile. E siccome La Spezia è piena di maschi ventenni coi capelli rasati e pure le donne adesso possono scegliere questa via militare, già in diversi casi mi hanno domandato se mi sono arruolata in marina.
Ma io? Posso io essere arruolata in marina? Che mi pare pure strano, perché comincio ad avere una certa età..e quando avevo 18 anni non era così scontato nemmeno il servizio civile e un mio amico si era persino finto gay per farsi riformare..Così quando mi chiedono se sono in marina, mi viene una faccia che sto appena imparando a contenere e che dice "Ma che vuole questo? in marina? ma perchè ti sembro un ragazzo che fa la leva?".
Poi oggi effettivamente sono finita a lavare le mutande sporche e le lenzuola nella lavanderia vicina all'Arsenale, dove vanno tutti i militari. Così quasi cominciavo a entrare nella parte. A sentirmi un po' Demi Moore. Volevo una santissima targhetta di quelle alla Maverik di Top Gun. Una targhetta da marines da lanciare in mezzo agli oceani quando non avrò più niente da rimpiangere. Non mi piacciono i codici militare e dunque potrei lanciare il cellulare, tanto è già quasi prassi.
Di sicuro però ci tengo ai marinai e alle storie dei loro viaggi. Mi piace questa idea, che siano militari o uomini di montagna scesi 50 anni fa sulla riva dei mari e sorpresi dai gelsomini di maggio e dall'odore di morchia dietro il primo angolo di porto.
Dal Marea se ne intravede qualcuno di questi marinai, di tanto in tanto.
La moltitudine invece, con titolo o meno, lucida gli yacht dal mattino presto e poi ricomincia a lucidare perché ha finito il primo giro e non sa più come riempire il tempo.

5 commenti:

  1. l'invidia di dove stai tu ora è morchia sotto questo sole bolognese a 40 gradi che arroventa i colori caldi dei portici e fa sembrare california l'asfalto luccicante di via irnerio. però è bello ogni tanto sentire l'eco della tua felicità. e farsi trasportare dalla contagiosa voglia di seguire sempre la propria strada e stella. non sbucciarti le dita, robè, chè devi informarci. però vogliamo l'egeo, ajò

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  2. Come..."l'Alta Marea che compare e scompare portandoti via..Lo so, lo sai..il tempo vola.."
    Mi sa ke questa lo sentita già qualke anno fa e di "copia & incolla"..ke palle..!! Però SI,..tu sei arruolata..alla Marina o alla Marea del mondo e non puoi sottrarti...a mostrarcela con i tiu okki e le tue parole..ovvero le tue emozioni..In età..pa cosa?? Sei la ns. Oriana di Turris, la Grazia Delle..nostre Aspirazioni..Quindi un tuffo in più, ginocchie al mento quando drommi e poì giù a manetta sulla tastiera...Abbraccio Permanente..fino a Settembre..
    L.

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  3. sbucciature...capelli...non è da questo che si misura la femminilità....e più in generale una persona...
    poi soprattutto quelle esteriori, di sbucciature, guariscono e non lasciano traccie..spesso non è così per quelle interiori..e son quelle che ci temprano e ci danno la misura per essere valutati e valutare...

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  4. Ti immagino perfettamente mentre mi racconti delle nottate nella tua cuccetta, a ridere ogni volta che ti indichi il gomito e le ginocchia piene di lividi,
    a gesticolare mentre imiti i marinai, a grattarti il naso come fai spesso mentre i tuoi racconti prendono piede in maniera incontrollata. In realtà ci immagino sedute a guardare il mare rilassate e ridere delle nostre storie di mare e di montagna.Il blog mi fa sentire meno la tua mancanza, aggiornalo più che puoi amica mia. un abbraccio stretto come la tua cuccetta.

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  5. Pilandra, come dici "rilassate a guardare il mare" mi viene in mente una terra sola, la tua, quella dove di infili per settimane d'estate e dai cui non esci più. Sei dentro, sei fuori. Cambia tutto. E ridere, e mancanza della pelle, del contatto. Ma a trovarci non è difficile poi. E che dici di cos'è Bologna adesso, sotto i portici che fa caldo e c'è qualcuno che non se l'aspettava, ma poi ogni giorno rende conto delle cose, sulla carta, al di là del caldo, con l'inchiostro. Grazia delle grazie. Tutto va bene. Le caaviglie, le spalle, la testa. Anche oggi mi viene in mente l'ufficiale sanitario che mi dice "signora, o signorina, lei è ancora abbastanza giovane"....Un livido che non se ne esce.

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