lunedì 2 febbraio 2009

Antichità all'asta


La signora col naso adunco sta seduta in terza fila. Ha già sollevato il dito tre volte e per tre volte ha comprato. L'astatore ha battuto ancora il martello sul bancone e ogni volta Amalia ha un fremito, come di vetri infranti. La vetrinetta Compagnia delle Indie è presa. "280 euro, signori! Come regalarla! 300! Già non è più mia! 300 e 1, 300 e 2...non so se capite signori..qui è il restauratore antico che vi parla. Mio padre era restauratore, mio nonno era restauratore, mio bisnonno era restauratore in Francia..Mio figlio? no, lui vi ha preparato degli ottimi tramezzini. Ma qui io vi sto facendo regali. Solo per rimetterla a posto ci son voluti tre giorni. Questa vetrina potete metterla anche in bagno. Ormai si usa pure così. Chi l'ha detto che in bagno non ci sta un pezzo d'antiquariato? E se non vi basta il bagno chiedete spazio al vostro vicino. 350! Certo...lo capite bene che è un affare da non perdere. 350 e 1, 350 e 2...Basta così? 400! Ecco, signora non è più sua, ha alzato la mano un altro signore. Allora 400 e 1, 400 e 2... E 1 e 2.." SBANG! Amalia si scuote. "Aggiudicato!".
Passa una bionda col culo ben fasciato: "Avete qualche richiesta signore?". Nessuna richiesta grazie. Io sono qui per guardare. Per fare un viaggio a gratis e a ritroso, tra gli scaffali del passato. A frugare tra le storie che non so. A saltare dentro un lavabo e lavarmi i piedi assieme al mio bisnonno.
Certo, un bel porta-cd in noce del 1800 lo userei senz'altro in casa mia. Son cose preziose. Specialmente il pensiero che duecento anni fa, svuotato di cd, quello scaffale se ne stava nella casa di qualcun'altro a guardare corpi che non esistono più muoversi e parlare in salotto degli argomenti del loro tempo. Che so, dei successi appena riportati da Napoleone, o del raccolto di patate, o dell'abito che una Telma qualunque ha finito di confezionare per Gilbert il quale adesso ha finalmente un gilet da indossare per uscire con Celine.
Se quel mobile stava li e ora sta davanti a me, lui incolume dalle stagioni, io presa dal maldischiena, sarà quasi come vedere la piega della bocca di Billie Holiday mentre canta con Lester Young che fuma una sigaretta e suona il sax su youtube.
Epicureo l'astatore sta presentando un'altra specchiera, foglia oro, tutta lavorata a mano, fine '800. Brutta, mamma mia, però la vogliono in tanti.
Il punto è: se la specchiera avesse un hard disk e avesse conservato le immagini di tutti coloro che in 200 anni si sono guardati la dentro, come sarebbe il confronto? E la signora dal naso adunco in terza fila che sta facendo manbassa di antichità troverebbe una più adunca di lei, magari col vestito lungo a bomboniera, l'aria borghese, i capelli raccolti e un pensiero malvagio conficcato fra le sopraciglia e la fronte?
Epicureo è passato ai servizi in Sheffield che per me e anche per Amalia sono troppo lucidi: non però per l'artigiano di quel paese in mezzo a sette colline nel cuore dell'Inghilterra che nel 1747 univa una lastra di rame e una di argento e fondendoli otteneva una nuova lega. Secondo me né la signora in terza fila, né quella col cappotto e gli occhiali da sole dietro Amalia sanno minimamente dell'artigiano. Epperò alzano la mano ed Epicureo schiaccia forte la polvere col martello e ad Amalia ancora una volta sta per venirle un colpo.
C'è un Biedermeier in fondo alla sala. Questo secretaire nato dalle sorti di un periodo bislacco per gli austriaci vissuti ai tempi del congresso di Vienna che noi tutti abbiamo studiato in quarta o quinta elementare, piace a un signore e a sua moglie. Ad Amalia non piace, ma a parte come si scrive ("bidemeier?"), sa tutto di quello stile. La coppia ha proprio deciso. Il biedermeier sbarcherà nel loro salotto. "900 euro! A questo prezzo non lo trovate nemmeno su ebay signori e signore! Ecco laggiù: 950! 950 e 1, 950 e 2... 1000!" Lo vuole anche qualcunaltro. Sinceramente non condivido, ma chissà dove se lo metteranno questo secretaire.."1000 e 1, 1000 e 2..." L'astatore va avanti con la sua conta, la coppia non si lascia sopraffare dal dubbio, l'uomo solleva un dito: "1050!" brilla Epicureo, e subito dopo: "1100 euro signori!": è l'effetto del dito di un altro. Ma la coppia non cede. E se l'aggiudica...SBANG!..per 1150 euro.
Amalia è eccitata. Quanti anni è che non andava a un'asta? Oltre quindici. Un tempo l'adrenalina le saliva così tanto che a un certo punto non era più in grado di distinguere il bello dal brutto. Una specie di foga da giocatrice d'azzardo. E a casa poi si portava di tutto. Per fortuna il livello del suo buongusto è talmente al di sopra della media che anche ciò che in fin dei conti, a riguardarlo col senno di poi, non avrebbe mai comperato, risultava comunque un bell'oggetto.
Ora sta li sulla sedia. Vorrebbe comprare qualcosa, a dispetto delle decine di scatole e scatoloni in garage che conservano ogni genere di antichità e rigatterie e che di casa in casa si è trascinata nel tempo. Sa, per questo, che non avrebbe senso comprare ancora. E poi le cose più belle le ha viste al piano di sotto, nel magazzino polveroso dove Epicureo tiene il meglio. Trumot, vecchie credenze in legno stagionato, frattini, ruote di carro, una sedia da barbiere, uno piccolo specchio girevole col cofanetto dipinto di un rosso maturo. E' così morbido e pulito il suo gusto, così raffinato eppure rude. Poggia l'occhio dove la delicatezza di un pensiero fa il resto. E' un gusto sincero, arrotondato dal tempo ma anche ritto per l'acume della mano artigiana.
I salotti di Amalia hanno incantato generazioni di gatti ed esseri umani.
Nulla a che vedere con il dito sollevato della signora col naso adunco.
Alla fine il martello batterà un colpo forte anche per lei. SBANG! Si porta a casa una vecchia macchina da cucire a manovella perfettamente funzionante. Prima di acquistarla Amalia chiede alla ragazza bionda di che marca sia. La donna col cappotto seduta dietro di lei esclama senza nemmeno guardare: "Ma è una Singer signora!". Ha parlato senza cognizione. Ha parlato per convenzione. Perché le macchine da cucire di una volta, per il senso comune, sono necessariamente Singer. E invece no. Questa ha una marca sconosciuta in madreperla, talmente stretta che nemmeno si legge. Già se la sta cullando con gli occhi Amalia, il pezzo è raro, l'affare è fatto.
Epicureo ha convinto tutti. Dopo Pasqua smetterà con la stagione delle aste e forse anche con quella del restauratore. L'antichità, come la chimica, come il mercato del gas, è dentro la crisi. Fra 30 anni nei nostri salotti non resterà più niente delle chiacchiere su Napoleone o dei gilet nuovi di Gilbert.
Qualche signora col naso adunco mostrerà trofei senz'anima.
Amalia avrà pensato invece di non fargliela mancare mai, anche a costo di inventargliela lei. I suoi oggetti se ne staranno li come ballerini del passato immortalati dentro un sipario di ricordi, dentro una bottiglia che suona a carillon. Ogni pezzo un racconto. Ogni racconto un giro di carillon. E fra duecento anni suonerà ancora.

1 commento:

  1. E...bheeee.?? Cioè ehm..volevo dire ..ebay..Meno male che in questa bellissima storia non esisteva ancora la rete o meglio l'asta virtuale col ..pacco..reale..!! Amalia, dolcissima, quando la conosceremo..??
    L.

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