domenica 22 marzo 2009

L'abito del vento

Di cose ventose ne ho sentite in questi giorni. Pressato dal greco al maestro l'equipaggio, nuovo alla navigazione, solo poche volte s'è fatto prendere da sconforto. L'entusiasmo ha stretto le mani, attorcigliato cime su verricelli opachi di sale, impastato genoa agli stralli in cappe filanti inattese. A volte ci ha aperto in farfalle e ali spiegate e dato la voglia di guardare negli occhi degli altri per restituirci in virata una domanda: "ora siamo in mezzo alle onde, ma cosa fai tu nella vita normale?".
A poche cose abbiamo risposto. Quelle più essenziali. Poiché contavano meglio le onde a dire qualcosa sui nostri difetti e sulle nostre virtù.
E non è nemmeno sempre stato entusiasmo ciò che ha condito lo stare insieme, stretti in un pozzetto ventilato, per tre giorni. Gente sconosciuta.
Gesuino, coi capelli bianchi, ora lo so chi è, mentre lo guardo mangiare filetti di salmone e gnocchetti con ragù di melanzane e pesce spada, in forchette eleganti e tovaglioli sui grembi; ma non lo sapevo mentre gli urlavo "nooooooo! non toccare la marcia. Guai a te!". In quel momento non era altro che un'iniziativa sbagliata presa in un momento nero. A tavola ogni documento d'identità personale tornava ad avere il senso di sempre. Tu sei questo, fai questo lavoro, sei il capo di un'azienda importante, sei il dirigente di una società carbonara. E io non un conducente specifico, ma una riccioletta dalle molte attività.
Assaporiamo del vino adesso e ogni viso è diverso da quello con cui avevo interagito sotto una randa mai troppo ben regolata. Nella grande sala di un hotel imperatore che s'affaccia sul mare di Alghero ogni corpo ha già assunto un'altra forma. A vestirci ora è l'abito comune, quello che avrei conosciuto per primo, se non ci fossero stati di mezzo il vento e una barca nuova da condurre.

4 commenti:

  1. bella descrizione riguardante il rapporto che si ha quando si è in mare. è la stessa sensazione provata più volte quando stai sulla tua canoa per giorni condividendo onde, vento, sale, cale dove riposare. Brava!
    e siccome non ho altro modo per comunicare , ti chiedo se hai mai preso visione di questo link. questo fa per te
    http://www.grimaldi-lines.com/italy/img/marenostrum.pdf

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  2. grazie. interessante segnalazione. dove vai in canoa?

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  3. si, penso che il concorso sia molto interessante. quello riportato nel link riguarda l'anno trascorso, non so se quest'anno ci potrà essere un altro bando, se vuoi mi informo direttamente se sarà bandito un nuovo concorso con lo stesso tema. dove vado in canoa? alghero, la mia città, porto conte, doppiare capo caccia verso l'isola piana, oppure verso sud e via dicendo. ho partecipato a due raduni a la maddalena, tutto l'arcipelago cala per cala in 4 giorni con 50 amici provenienti da tutta italia in 50 canoe in tutto. un tripudio di colori e di schiuma. è li che ti liberi dei tuoi abiti comuni.

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  4. e io ero li :-)
    senza parole.
    pressato anche io con l'equipaggio.
    pressato dal vento fuori e dalla tempesta dentro, che ancora non si placa e non vuole trovar pace.

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