sabato 10 ottobre 2009

Sinope


A Sinop non c'entro nulla. Cosi mi piace rimanere. Nella cıtta' in cui Diogene nacque e comincio' a cercare l'uomo, io trovo un caffe' delle Amazzoni sdoganate da turban e veli d'Islam. Impilano tessere di okey takimi e l'unico uomo del locale serve çay in silenzio. Un cane bianco continuo a vederlo ogni volta che salgo su un autobus. Un nano spunta da una bassa porticina all'angolo buio della strada, come ieri. Nessuno che parli una lingua conosciuta.

2 commenti:

  1. La tua lingua è il nostro esperanto...Vorrei chiederti quando rientri ma quasi temo che possa finire questo racconto...
    Ciao L.

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