mercoledì 31 dicembre 2008
Mare all'asciutto
Acque dolci. Ci passa qualcuno di tanto in tanto. Un uomo in biciletta porta le buste della spesa, parla al cellulare, guarda verso di me che sto affacciata alla finestra. Una donna sola anche lei ha il passo lento e lo sguardo lungo. Non mi piace avere pensieri da fine dell'anno. Né da inizio. Perché poi annegano dentro una bottiglia di vino qualunque e se esageri s'ingolfano dentro un malditesta. Mi piace però che il mare si sia fermato anche lui davanti alla finestra. Almeno oggi non fa storie, non parla, non ha nulla da dire. Sembra un anticipo delle secche di gennaio, che ci sono, le ho viste mille volte. C'è un nome preciso per questo stato delle cose, sopratutto parlo dello stato del mare. Io lo so, ma per ora non lo dico, perché è un nome del dialetto dei pescatori di una certa età e prima voglio parlare con uno di loro per sapere esattamente cosa intende quando usa quell'espressione. Un giovane è appena riemerso sulla strada. Ha la muta e un fucile. Ha il cofano dell'auto sollevato e guarda anche lui verso la finestra dentro la sua livrea di muzzaro umano e con lo sguardo di un pesce qualunque. Dovevo pensare qualcosa di nuovo ma non mi viene nulla. E non penso nemmeno a qualcosa di vecchio. Ogni volta che il mare è così fermo non mi viene proprio niente in testa. Mi sembra solo che sarebbe carino fermare il resto e tenerlo così, sospeso di niente, asciutta anche l'acqua.
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Ti auguro che nel 2009 il mare da quelle parti sia più calmo, e anche il resto...
RispondiEliminaeugenio