domenica 11 gennaio 2009

Log di sale

Ecco l'equipaggio di ieri: Antonio e Res la vela non l'avevano mai provata. Gigi è già patentato da tempo e la piccola grande donna è pure lei un comandante anche se da molte lune si dedica con professionalità a cose boscaiole e gobbe d'Asinara. A bordo del mio guscio preferito che non è affatto mio ma mi ci sono affezionata come si ama un'amica, ce ne stavamo a provare virate e strambate finché il vento non s'è confuso e ha smesso di soffiare da una direzione precisa. Nello spazio marino è un elemento invisibile il propulsore che sposta il guscio mentre fa perno sulle tele prodiere e di poppa. Se giri in tondo, la prua del guscio è una lancetta d'orologio e l'acqua intorno il terreno sul quale comporre un'evoluzione. Il log è il pezzetto di legno che dice quanto vai lontano nell'unità di tempo. E' quindi il registro del tuo andare. Una volta con un altro equipaggio passammo quattro ore a cantare la canzone dei pirati che il mangiadischi di quando ero bambinetta mi aveva insegnato. "Andar, andar, non ha confini il mar. Andar, andar, non ha confini il mar". Io tutti questi pezzetti di legno li tengo conservati nei gavoni dei ricordi e non si bruciano perché li protegge il sale.

6 commenti:

  1. I ricordi sono il sale della nostra vita: troppi ci fanno male..ma danno sapore alle giornate più amare e causticano le ferite che bruciano...
    L.

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  2. Anche per me la giornata di sabato sarà un pezzettino di legno che porterò come un felice ricordo, e che terrò lontano dalla mia motosega. Così come tutti quei legnetti che formano il puzzle delle esperienze condivise con te cara Roberta. Le parole nascoste tra le foglie argentee di olivo o tra viticci carichi e succosi di Siniscola diventano sempre confessioni che scivolano via come l’olio profumato sul pane, o come un buon bicchiere di vino. Le onde e il vento che giocavano con noi ieri mi hanno riportato a quei momenti. Mi ha stupito il tuo saper andar per mare, seguendo il tuo guscio con cura, ma con altrettanta cura preoccuparti del tuo equipaggio, e la cosa più bella è che riesci a fare le due cose insieme con la sicurezza che solleva gli allievi da ogni timore. Segui la passione e segui il vento amica mia, diventerai presto come il mare della canzone dei pirati: senza confini. Buon vento comandante.

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  3. io c'ho tutto sotto sale, natron a go go. vai robs, imbarra la letteratura con sti pezzi immaginaficy che a my piazziny un bè

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  4. quattro giorni dopo lo avverto come un sogno quell'essermi trovato tra il blu del silenzio l'odore del grigio immenso l'inafferrabilità di un equilibrio che se non controlli ti squilibra. sballottato nella rosa dei venti da un vento che gioca a nascondino una ciminiera che si diverte a cambiare posizione un equipaggio che lavora per sentirsi parte dell'universo e un comandante che appare e scompare in ogni cantuccio del suo guscio come la fatina di non ricordo quale telefilm americano. le patate i carciofi il vino come sigla finale di una mattina di sinestesie

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  5. è lungo il percorso che ti unisce al mare: è fatto di sensazioni, di emozioni, di gioie e di paure...e qualche volta devi sopportare di diventare verde ed alleggerirti dala parte sbagliata!!!
    Questo è l'aspetto poetico :-(
    Quando invece il gioco si fa duro, quando il mare fa lo scontroso, quando ti senti una nullità nell'immenso, allora sono importanti altre cose, ed in particolare due: la barca deve resistere e il "barcarolo" non deve sbagliare nè esitare.
    Roby è grande perchè non esita e non sbaglia. In ogni situazione potete fidarvi di lei. Garantito!
    The Captain

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