A Sinop non c'entro nulla. Cosi mi piace rimanere. Nella cıtta' in cui Diogene nacque e comincio' a cercare l'uomo, io trovo un caffe' delle Amazzoni sdoganate da turban e veli d'Islam. Impilano tessere di okey takimi e l'unico uomo del locale serve çay in silenzio. Un cane bianco continuo a vederlo ogni volta che salgo su un autobus. Un nano spunta da una bassa porticina all'angolo buio della strada, come ieri. Nessuno che parli una lingua conosciuta.
sabato 10 ottobre 2009
Sinope
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Diogene
A Sinop non c'entro nulla. Cosi mi piace rimanere. Nella cıtta' in cui Diogene nacque e comincio' a cercare l'uomo, io trovo un caffe' delle Amazzoni sdoganate da turban e veli d'Islam. Impilano tessere di okey takimi e l'unico uomo del locale serve çay in silenzio. Un cane bianco continuo a vederlo ogni volta che salgo su un autobus. Un nano spunta da una bassa porticina all'angolo buio della strada, come ieri. Nessuno che parli una lingua conosciuta.
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La tua lingua è il nostro esperanto...Vorrei chiederti quando rientri ma quasi temo che possa finire questo racconto...
RispondiEliminaCiao L.
Chi l'ha visto?
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